giovedì 28 giugno 2007

Vasco: Pubblico in delirio mentre il RE canta una favola

Senza la sordina imposta da qualche comitato antirumore milanese, Vasco Rossi ieri allo stadio Olimpico di Roma ha trascinato il suo pubblico senza un attimo di pausa. Sessantamila persone, in formato entusiastico, hanno cantato, accompagnato e acclamato ognuna delle 26 canzoni che il rocker ha messo in scaletta. Trascinante come solo sa fare una rockstar padrona degli stadi, Vasco Rossi non si e' risparmiato. Lungo i 75 metri di palco, ha lanciato una sventagliata di successi, alternando i brani piu' amati a canzoni che da tempo non proponeva in concerto. Ha accarezzato il suo pubblico, lo ha stimolato a tempo di rock e di melodiche ballate fino a entusiasmare anche i piu' attempati. Ha alzato la temperatura con la hit del momento, "Basta poco", ha stuzzicato ricordi cantando "La compagnia", cover di un successo di Lucio Battisti. Per poi lasciare il pubblico unico e grande protagonista cantando "Un senso" conclusa con un assolo di chitarra che ha fatto tremare l'Olimpico. L'architettura del palco e' da star mondiale. Attorno al nastro che abbraccia il pubblico piu' vicino, si alzano verso il cielo 6 torri di diversa altezza, dai 18 ai 28 metri. Subito dietro la raffigurazione di una citta' invasa dalla giungla. Una fitta rete metallica sorregge 10 schermi formati da 1.400 barre luminose di led. Ovazione dopo ovazione, Vasco ha trascinato e si e' fatto trascinare con "Vivere una favola" e "Stupendo". Ha fatto sognare con "Sally" e "Albachiara", per poi solleticare il senso di appartenenza con "C'e' chi dice no", "Gli spari sopra", "Siamo solo noi". Dopo piu' di 3 ore di musica, Vasco Rossi ha chiuso ben oltre la mezzanotte il primo dei due suoi concerti all'Olimpico. A Roma non ci sono, per fortuna, i comitati milanesi antirumore.

Fonte: Repubblica.it

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